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Facciamo crescere il verde di Roma
marcella C.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Gianni Alemanno, Sindaco di Roma
Ti piaceva abbracciare gli alberi
nel tronco toccavi la forza del frutto in radice
[...]
Credo che ogni bambino dovrebbe poter abbracciare un albero, per strada, in piazza o nello slargo davanti alla scuola. Dovrebbe poter sentire nell'albero a portata della sua mano la forza, la generosità e la bellezza della natura.
Non si tratta solo di avere consapevolezza del valore funzionale degli alberi anche in città – come dire: temperamento del clima, regolazione dell’umidità e del deflusso delle acque, protezione del suolo dalle erosioni, produzione di ossigeno per la respirabilità dell’aria – o del godimento estetico che un albero in salute può procurare. E’ pure un fatto di rispetto per l’oculatezza, la lungimiranza di amministratori e proprietari del passato, che nel piantare quegli alberi hanno pensato al futuro. E’ un fatto di rispetto della vita sociale come l’abbiamo concepita per secoli. Come vorremmo che le prossime generazioni potessero fare.
Invece a Roma e in altre città il verde cittadino va sempre più diminuendo: nei pochi spazi liberi dal cemento non si ha cura di piantare alberi, nei viali alberati e nei parchi troppo raramente si sostituiscono quelli seccati, non si tutela a sufficienza l' albero secolare né si controlla che quello di pregio tagliato nel giardino privato venga sostituito con uno della stessa essenza (così vorrebbe la legge). In omaggio alla sicurezza abbondano tagli e drastiche potature, ma dove l'edera stringe a morte i tronchi non si interviene.
Certo la natura richiede lungimiranza, atteggiamento di servizio e tempi più lunghi di quelli che in genere la politica oggi concepisca. E' probabile dunque che i Servizi giardini municipali abbiano pochissimi fondi a disposizione e poca attenzione. Vorrei che si invertisse questa tendenza.
nel tronco toccavi la forza del frutto in radice
[...]
Credo che ogni bambino dovrebbe poter abbracciare un albero, per strada, in piazza o nello slargo davanti alla scuola. Dovrebbe poter sentire nell'albero a portata della sua mano la forza, la generosità e la bellezza della natura.
Non si tratta solo di avere consapevolezza del valore funzionale degli alberi anche in città – come dire: temperamento del clima, regolazione dell’umidità e del deflusso delle acque, protezione del suolo dalle erosioni, produzione di ossigeno per la respirabilità dell’aria – o del godimento estetico che un albero in salute può procurare. E’ pure un fatto di rispetto per l’oculatezza, la lungimiranza di amministratori e proprietari del passato, che nel piantare quegli alberi hanno pensato al futuro. E’ un fatto di rispetto della vita sociale come l’abbiamo concepita per secoli. Come vorremmo che le prossime generazioni potessero fare.
Invece a Roma e in altre città il verde cittadino va sempre più diminuendo: nei pochi spazi liberi dal cemento non si ha cura di piantare alberi, nei viali alberati e nei parchi troppo raramente si sostituiscono quelli seccati, non si tutela a sufficienza l' albero secolare né si controlla che quello di pregio tagliato nel giardino privato venga sostituito con uno della stessa essenza (così vorrebbe la legge). In omaggio alla sicurezza abbondano tagli e drastiche potature, ma dove l'edera stringe a morte i tronchi non si interviene.
Certo la natura richiede lungimiranza, atteggiamento di servizio e tempi più lunghi di quelli che in genere la politica oggi concepisca. E' probabile dunque che i Servizi giardini municipali abbiano pochissimi fondi a disposizione e poca attenzione. Vorrei che si invertisse questa tendenza.
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